“Il professore”
Nacque il 29 agosto 1881 a Monastero Bormida (allora in provincia di Cuneo, oggi di Asti) e, all’età di tre anni, si trasferì a Torino dove conseguì la maturità classica e la laurea in lettere.
Fece per breve tempo l’insegnante, per poi schierarsi dalla parte degli interventisti di sinistra e partecipare alla prima guerra mondiale come volontario in trincea. Riprese la carriera di insegnante nel dopoguerra. Insegnò nei ginnasi e nei licei di mezza Italia: Torino, Chieri, Reggio Calabria, Sondrio.
Venne incarcerato per le sue idee politiche; dopo la scarcerazione si interessò di problemi di cultura e di riforma della scuola, di cui parla in un saggio pedagogico del 1923.
Giunse infine a Torino nel 1924, professore di italiano e latino presso il liceo classico “Massimo D’Azeglio”, dove insegnano tra gli altri Umberto Cosmo e Zino Zini; qui, fino alla metà degli anni Trenta, diventa il maestro di una straordinaria generazione di allievi come Cesare Pavese, Massimo Mila, Giulio Einaudi, Leone Ginzburg, Salvatore Luna, Giancarlo Pajetta, Franco Antonicelli, Vittorio Foa, Tullio Pinelli.
Scrisse saggi di politica ma si fece conoscere in campo letterario con l’opera di narrativa intitolata I Sansôssí, storia del Piemonte liberale che ha come sfondo le Langhe e Torino, pubblicata nel 1929 che farà in seguito parte della trilogia La storia di papà insieme a Quel Quarantotto e L’iniqua mercede del 1934. La sua ultima opera risale al 1965. Muore a Roma l’11 luglio 1966.
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