Salumi e formaggi
Non c’è spuntino o degustazione che possa dirsi completo senza salumi! A questo proposito sono molte le possibilità offerte dalle macellerie, o, meglio ancora, dai piccoli produttori di Langa e Roero.
Il classico salame crudo si può oggi trovare in sfiziose varianti al cui impasto viene aggiunto tartufo o vino (Barolo, Pelaverga).
Si trovano anche gustosi salami cotti e cotechini.
La città di Bra presta il suo nome a due imperdibili specialità: al celebre formaggio dop (a cui si è di recente aggiunta una variante stagionata nelle vinacce, il braciuk), e alla salsiccia, ottima da consumare cruda. Viene preparata miscelando carni magre di bovino e grasso suino, ma ogni macellaio applica un suo particolare dosaggio sia nella composizione dell’impasto carneo che del condimento. Ne esistono numerose varianti: aglio, finocchio, parmigiano o robiola, vino bianco (Arneis, Favorita, Moscato), sono solo alcuni degli ingredienti utilizzati per personalizzare la ricetta di questa specialità tutta da gustare.
Non c’è spuntino o degustazione che possa dirsi completo senza salumi! A questo proposito sono molte le possibilità offerte dalle macellerie, o, meglio ancora, dai piccoli produttori di Langa e Roero.
Il classico salame crudo si può oggi trovare in sfiziose varianti al cui impasto viene aggiunto tartufo o vino (Barolo, Pelaverga).
Si trovano anche gustosi salami cotti e cotechini.
La città di Bra presta il suo nome a due imperdibili specialità: al celebre formaggio dop (a cui si è di recente aggiunta una variante stagionata nelle vinacce, il braciuk), e alla salsiccia, ottima da consumare cruda. Viene preparata miscelando carni magre di bovino e grasso suino, ma ogni macellaio applica un suo particolare dosaggio sia nella composizione dell’impasto carneo che del condimento. Ne esistono numerose varianti: aglio, finocchio, parmigiano o robiola, vino bianco (Arneis, Favorita, Moscato), sono solo alcuni degli ingredienti utilizzati per personalizzare la ricetta di questa specialità tutta da gustare.
Il prodotto più caratteristico dell’Alta Langa è il formaggio, la cui produzione è documentata già nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio.
Tra i formaggi che hanno ottenuto la dop (denominazione di origine protetta), oltre al celebratissimo Castelmagno, grande importanza va assumendo la Robiola di Roccaverano, unico grande formaggio caprino italiano, da abbinare magari al Loazzolo (moscato da vendemmia tardiva). Si tratta di un formaggio da tavola a pasta fresca, tenera, compatta, che può essere consumato fresco o leggermente maturo.
Ma solo il nome e l’inconfondibile profumo del Murazzano a farla da padrone tra i formaggi a denominazione di origine protetta. Conosciuto come Toma o Robiola presso le popolazioni locali, dal 1982, anno dell’assegnazione della dop, questo formaggio porta orgogliosamente il nome del paese che ne è principale produttore. Nel 1996 ha ricevuto anche la dop europea.
Può essere prodotto con solo latte di pecora oppure misto con latte vaccino in piccole percentuali e viene consumato sia fresco che stagionato.