Castello di Govone
Storia
Posto sul confine tra il Roero e il Monferrato, Govone domina dalla sommità della collina l’ampia valle del Tanaro. Simbolo e vanto del paese è il castello, che dallo scorso anno l’Unesco ha dichiarato bene dell’umanità.
La grandiosa costruzione fu voluta dai Conti Solaro, Signori di Govone, ispirandosi in parte ai disegni degli architetti Guarino Guarini per facciata sul lato sud e Benedetto Alfieri, discepolo di Filippo Juvarra, per quella a nord.
La facciata rivolta a sud è ricca di decorazioni marmoree provenienti da Venaria, inserite verso la metà del Settecento per volere del Solaro, che tennero il feudo fino al 1792 quando, alla morte dell’ultimo conte senza eredi diretti, per estinzione della linea maschile il castello e terreni ad esso annessi passarono alla Corona sabauda.
Tre anni dopo Vittorio Amedeo III di Savoia Re di Sardegna ne fece donazione ai figli Carlo Felice Duca del Genovese e Giuseppe Maria Benedetto Placido conte di Moriana. Durante la dominazione francese i Savoia si rifugiarono in Sardegna e il castello, abbandonato e spogliato di ogni arredo, fu sottratto alla rovina dai Conti Alfieri di San Martino che lo acquistarono con lo scopo di restituirlo ai Savoia e più tardi lo cedettero per una cifra simbolica, a Carlo Felice rimasto unico proprietario (il fratello era morto a Sassari).
La struttura
L’attuale palazzo barocco di Govone, delimitato da un giardino e un vasto parco all’inglese è quello voluto dai Solaro, restaurato negli anni venti dell’Ottocento per volere dei Savoia e diventato la residenza estiva preferita dal Re di Sardegna di Carlo Felice e della moglie Maria Cristina di Borbone.
L’intervento di restauro sotto la direzione degli architetti Giuseppe Cardone e Michele Borda e si concluse nel 1825, si concentrò sulla sistemazione del parco e degli interni, già caratterizzati da importanti carte da parati cinesi. Di notevole interesse gli affreschi del salone centrale, dipinti in chiaroscuro dai pittori Luigi Vacca e Fabrizio Sevesi che ripropone il mito di Niobe e le decorazioni pittoriche degli appartamenti reali, sempre a soggetto mitologico, opera di Carlo Pagani e Andrea Piazza.
Nel 1831 con la morte di Carlo Felice, avvenuta senza discendenti, i diritti di successione passarono a Carlo Alberto del ramo collaterale di Savoia – Carignano mentre i beni di Govone, alla morte della vedova Maria Cristina nel 1849, a Ferdinando duca di Genova, che fece costruire la torretta belvedere sul tetto.
Nel 1870 il castello e i terreni furono venduti a privati e nel 1897 l’Amministrazione Comunale di Govone acquistò il castello mettendo all’asta parte dell’arredo in esso contenuto.
Di notevole pregio artistico è la Chiesa dello Spirito Santo (1767) che con l’arrivo dei Savoia a Govone, divenne cappella reale e fu collegata al Castello con una galleria. La volta fu decorata da Giuseppe Morgari con la collaborazione del Pagani e del Piazza. Percorrendo la stretta viuzza intorno alle mura del castello si può vedere la casa in cui abitò Jean Jacques Rousseau durante la sua permanenza a Govone.
Il castello oggi
Il Castello Reale di Govone compare oggi tra le residenze sabaude piemontesi che l’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’ educazione, la scienza e la cultura) ha inserito nella lista del patrimonio artistico mondiale (World Heritage) con deliberazione del dicembre 1997.
Indirizzo
CASTELLO REALE DI GOVONE
Piazza Roma, 1
12040 Govone (CN)
Orari di apertura
Per gli orari di apertura potete consultare il sito www.castellorealedigovone.it
In alternativa puoi contattarci per un tour guidato su misura contattandoci: Telefono: 0173.364030; info@turismoinlanga.it.